Impianto biogas

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Impianto a biogas dell’Asite
L’energia elettrica prodotta fino al 2027 servirà circa 62 mila famiglie

Il nuovo impianto di valorizzazione energetica del biogas prodotto dalla discarica di Fermo, sottoposto ad un completo rifacimento a partire dalla fine dello scorso anno. I lavori, costati circa tre milioni e mezzo di euro, si sono resi necessari vista l’esistenza di una normativa in base alla quale, per ottenere incentivi, un impianto a biogas deve rispettare determinati requisiti, di cui il precedente era sprovvisto. Una cifra consistente quella spesa per i lavori che, però non ha gravato sulle casse dell’Asite, proprietaria dell’impianto e titolare della concessione al Gse (Gestore servizi energetici). La centrale, infatti, ha cessato la sua attività prima della fine del 2012. L’Asite ha  potuto così approfittare degli incentivi statali, drasticamente ridotti a partire dal 2013.
L’impianto inaugurato questa mattina si trova in Contrada San Biagio, presso il Centro integrato dei rifiuti,  ed è stato realizzato nel 2001 attraverso un project financing tra il Comune di Fermo e un’Ati (Associazione temporanea di impresa, ndr). Nel 2004 l’Asite è subentrata al Comune nella proprietà dell’impianto. Nel 2008 si è aperto un contenzioso tra Asite e Asja Ambiente Italia – multinazionale che si occupava della gestione dalla centrale – legato alla scadenza del contratto che legava le due parti. Dopo anni di attesa, ventisei cause tra civili e amministrative, innumerevoli ricorsi, il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Asite è riuscito a chiudere il contenzioso, sbloccando così  i proventi non percepiti. In base all’accordo, l’Asite ha ottenuto la proprietà dell’impianto e la titolarità della concessione, mentre Asja si occuperà della manutenzione della centrale per i prossimi dieci anni.
L’Asite stima che, tra 2013 al 2027, l’impianto di contrada San Biagio servirà circa 62 mila famiglie, con una produzione di energia elettrica che si aggirerà intorno ai 158 mila megawattora,
recuperando 91 milioni 440 mila metri cubi di biogas, evitando circa 780 mila tonnellate di anidride carbonica e risparmiando l’equivalente di 35 mila tonnellate di petrolio.
A cosa serve e come funziona una centrale a biogas? Innanzitutto per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Il gas prodotto dalle discariche, infatti, invece di essere bruciato, viene captato e privato della sua parte acida. La parte restante, quella metanigna (circa il 60%), è immessa nei motori che, attivati da un generatore, producono energia elettrica (10 milioni di kilowatt l’anno per l’impianto di Fermo) che viene venduta al Gse, l’acquirente unico di energia elettrica nazionale.